Nel centro e sud America, si parla quasi dappertutto la lingua spagnola: dal Messico a Cuba, in Costa Rica, Colombia, Perù e Argentina. Le uniche eccezioni sono il Brasile e la Guyana francese. Ma lo spagnolo parlato nell'America centro-meridionale, è lo stesso che viene parlato nella vicina Spagna? La risposta è chiara e senza dubbio: sì. Quindi, possiamo con certezza dire che un messicano o un argentino non avranno nessun problema a farsi capire da uno spagnolo e viceversa: la comunicazione sarà perfetta.
Quando i coloni spagnoli lasciarono la loro terra madre per colonizzare nuovi territori, portarono con sé anche la loro lingua. L'idioma che venne parlato successivamente nelle colonie, difficilmente riuscì a seguire i cambiamenti e le evoluzioni di quello parlato in patria; dopo le prime colonizzazioni inoltre vi furono gruppi di immigrati che si spostarono nei nuovi territori, portando una ulteriore versione della lingua, soggetta a regionalismi e diverse evoluzioni. Lo spagnolo parlato nelle colonie dunque fu soggetto a svariate influenze e prese varie direzioni, dove alcune caratteristiche vennero mantenute, altre eliminate. Nel tempo dunque le differenze si sommarono e tutt'ora l'evoluzione della lingua non può essere la stessa e non può seguire lo stesso percorso.
Le caratteristiche peculiari dello spagnolo sudamericano e dello spagnolo europeo sono organizzate su tre livelli:
Gli elementi principali a cui bisogna fare attenzione se si studiano le due varianti di una lingua possono essere riassunte come segue:
Ci auguriamo di avervi fornito, attraverso questa breve introduzione, una panoramica delle differenze tra le due principali versioni di spagnolo. Per ulteriori approfondimenti sul tema, ci sono interessanti siti che potete consultare e dei quali vi forniamo i link. Buona lettura e buono studio dello spagnolo!
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