L'apprendimento della lingua madre è qualcosa di molto affascinante: mentre per noi adulti imparare una nuova lingua richiede un sacco di lavoro e capacità di resistenza, i bambini imparano la lingua madre apparentemente di loro iniziativa. Già nel grembo materno iniziano le prime fasi di acquisizione del linguaggio. Dalla 25 settimana di gravidanza il feto inizia a sentire la voce della madre e ad assimilarne l'intonazione. Accade quindi che già subito dopo la nascita, il neonato riconosca la voce materna, così come i racconti e le melodie che sono state raccontate o cantate durante la gravidanza.
I bambini cresciuti bilingue fin dalla nascita, in genere passano attraverso tre fasi dello sviluppo linguistico, in cui le due lingue vengono percepite come due sistemi separati. Nella prima fase avviene un mescolamento delle due lingue. La seconda fase è caratterizzata dalla distinzione dei due idiomi. Nella terza fase i bambini hanno finalmente imparato a distinguere completamente tra la due lingue ed a trattare separatamente i sistemi vocali. Gli sviluppi e l'evoluzione che un bambino bilingue deve affrontare possono risultare di difficile comprensione e frustranti per i genitori. Quando però si segue una educazione bilingue ben preparata ed informata, la possibilità che il vostro bambino parlerà entrambe le lingue ad un livello madrelingua, è molto alta. Tenete sempre a mente che non è produttivo mettere il bambino sotto pressione: gli deve piuttosto essere data la possibilità di scoprire, attraverso il gioco, entrambe le lingue.
Nel primo anno di vita i bambini non sono ancora in grado di fare distinzioni tra le due lingue. Quando parlano, mescolano parole di entrambe le lingue e queste non vengono ancora percepite come due sistemi differenti con vocabolario e grammatica propri: i due idiomi sembrano fusi in un'unità unica. Durante questo periodo è facile che i genitori pensino che l'educazione bilingue non sia favorevole per il proprio bambino e si chiedono se alla fine imparerà entrambe in modo corretto. Guidati da questi timori, spesso i genitori commettono l'errore di correggere spesso il proprio bambino, richiamando l'attenzione sulla parola corrette e spingendo per un utilizzo uniforme di entrambe le lingue. Questo comportamento però può creare insicurezza nel bambino annullando la sua gioia nell'apprendimento di nuove parole; inoltre l'attenzione viene deviata dal contenuto, di ciò che il bambino vuole esprimere, alla forma. Piuttosto, è opportuno promuovere i dialoghi in entrambe le lingue e lasciare che il bambino le mescoli. Come conseguenza si avrà una separazione personale delle due lingue: se ogni genitore parla nella propria lingua, allora per il bambino sarà più facile capire le diversità tra gli idiomi.
Intorno ai due anni e mezzo si entra nella seconda fase dello sviluppo linguistico, cioè quella della differenziazione. Lentamente i bambini rilevano che esistono due diversi sistemi di comunicazione nelle lingue: così a poco a poco sono in grado di utilizzare, a seconda della persona con cui stanno parlando, il termine appropriato e la lingua giusta. Questo è aiutato anche dal fatto che il vocabolario è piuttosto ampio e la conoscenza delle due lingue è omogenea. Le principali difficoltà che i bambini incontrano in questa fase, sono quelle relative alla grammatica: vengono scambiate le regole oppure si crea una struttura grammaticale mista. Come in entrambe le prime due fasi, è bene reagire agli errori e al mescolamento delle lingue con molta tolleranza. Un aiuto importante sarebbe quello di un corretto utilizzo, da parte dei genitori, di entrambe le lingue, così da fornire un modello al bambino.
A partire dai tre anni, i bambini affrontano l'ultimo stadio dello sviluppo linguistico: hanno imparato a distinguere i due sistemi linguistici e a separare le due lingue. Sono nella situazione in cui hanno compreso di essere bilingue e di poter utilizzare il linguaggio appropriato a seconda della situazione.